26 aziende in degustazione… I “Viticoltori Greve in Chianti”
Nasce una nuova Associazione
Una nuova risorsa per il Chianti Classico
29 le aziende associate tutte con caratteri distintivi differenti per territorio e per storicità, ma al contempo unite tra di loro all’insegna di obiettivi comuni.
La presidente Victoria Matta: «l’unione fa la forza e siamo sicuri, che porterà i suoi frutti».
Sabato 13 novembre è stata presentata la nuova Associazione dei Viticoltori di Greve in Chianti. La stampa di settore e gli addetti ai lavori, sono stati accolti nella splendida cornice del Castello di Vicchiomaggio, dove le aziende si sono presentate insieme al loro progetto.
Erano presenti 26 delle 29 aziende dell’associazione (che ha ancora un ampio margine di crescita), di cui abbiamo degustato i propri vini.
L’associazione si è costituita lo scorso giugno e nasce con lo scopo principale, ci racconta la Presidente Victoria Matta, di promuovere la cultura della sostenibilità come importante strumento di protezione del territorio, oltre alla promozione dell’enoturismo e delle produzioni agricole grevigiane.
« Andremo a perseguire obiettivi comuni a tutte le aziende associate, in particolare sui temi della sostenibilità e la tutela del territorio di Greve in Chianti, oltre alla promozione delle aree distoniche presenti sullo stesso» – dichiara Victoria Matta, presidente dell’associazione – « ma nello stesso tempo ci occuperemo della tutela e promozione delle aziende vitivinicole di Greve e del turismo. Un lavoro che svolgeremo anche attraverso l’organizzazione di eventi ad-hoc nei luoghi più rappresentativi del nostro paese, siamo solo all’inizio di una grande avventura insieme, ma l’unione fa la forza e siamo sicuri che porterà i suoi frutti».
All’evento presente anche la direttrice del Consorzio Vino Chianti Classico Carlotta Gori, che ha letto una lettera di saluti del presidente Giovanni Manetti agli intervenuti e si è soffermata sul ruolo che avrà questa nuova associazione e su le opportunità che si andranno a creare.
«Siamo molto soddisfatti che anche nella zona del comune di Greve in Chianti si sia generata questa sinergia tra i viticoltori chiantigiani” – dichiara Carlotta Gori – “il consorzio plaude a queste iniziative che dimostrano dinamismo, voglia di lanciare messaggi nuovi e sempre più coerenti con la strategia del consorzio stesso, che ormai da anni proclama un abbinamento assoluto tra qualità del vino e qualità del territorio. Il nostro punto di arrivo è infatti quello di riuscire a spiegare sempre di più attraverso i vini, il potenziale di un territorio che si esprime soprattutto nel rispetto ambientale nella sua biodiversità e sostenibilità produttiva».
Il comune di Greve si trova in provincia di Firenze ed è situato nella zona di produzione storica del Chianti Classico, è uno fra i comuni più estesi in termini di territorio. Gli ettari vitati del Chianti Classico sono in totale circa 70.000 suddivisi fra le due provincie: Siena e Firenze. I comuni di produzione della Provincia di Firenze comprendono tutto il territorio dei comuni di Greve in Chianti e parte del territorio dei comuni di Barberino Val d’Elsa, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. Mentre per Siena, i territori comprendono i comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti e Radda in Chianti e parte del territorio dei comuni di Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi.
Un pò di storia…
Le aree del Chianti Classico si possono suddividere in macroaree al momento, anche se un grande lavoro da parte di molte aziende è iniziato da tempo per arrivare ad una zonazione importante di tutto questo territorio, che dovrà puntare ad una suddivisione rispetto alle caratteristiche del “terroir”, inteso come caratteristiche peculiari pedoclimatiche, che vada a valorizzare le produzioni rispetto ai risultati dovuti alle vinificazioni parcellizzate, piuttosto che ad una suddivisione comunale. Con la nascita della DOCG nel 1984 si è operato per far emergere i confini comunali, e da sempre questo è stato l’intento comune, fin dal luglio del 1932, dove fu introdotto un decreto interministeriale che delimitava i confini territoriali per la produzione del Chianti Classico. Negli anni poi sono stati fatti tanti cambiamenti all’interno del disciplinare di produzione dal 1967 anno di costituzione della DOC ad oggi, passando da una sempre più grande consapevolezza di produrre in purezza il Sangiovese. Piano piano è aumentata la percentuale minima, fino ad arrivare al 2006 con l’esclusione totale delle varietà bianche.
Finalmente grandi cambiamenti sono in arrivo…
Lo scorso giugno finalmente, l’Assemblea dei soci del Consorzio Vino Chianti Classico ha approvato, a larghissima maggioranza, un progetto di modifica al disciplinare di produzione volto a una sempre maggior valorizzazione delle caratteristiche che distinguono e rendono unica questa denominazione.
Le importanti novità sono essenzialmente due:
Il progetto di suddivisione del territorio di produzione in aree più ristrette per arrivare a indicare in etichetta il nome del borgo o villaggio.
Le norme nazionali ed europee consentono infatti che per i vini Dop si possa fare riferimento alle Uga, unità geografiche aggiuntive identificate all’interno della zona di produzione della denominazione. Sono state individuate al momento 11 Uga che in parte corrispondono agli otto comuni che fanno parte da sempre della denominazione Chianti Classico, con l’aggiunta di altre aree vocate, da sempre, a produrre vini di comprovata qualità e tradizione. Le Uga individuate sono: Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, San Casciano, San Donato in Poggio (comprensivo dei territori di Barberino Tavarnelle e Poggibonsi), Vagliagli. In questa prima fase le Uga saranno applicate solo alla tipologia Gran Selezione.
La seconda proposta di modifica al disciplinare riguarda l’uvaggio del vino Chianti Classico Gran Selezione. Ad oggi, le tre tipologie di Chianti Classico, Riserva e la Gran Selezione, prevedono dall’80-100% di sangiovese, con un 20% massimo di vitigni a bacca rossa autorizzati, autoctoni e/o internazionali. Con il nuovo disciplinare, per la tipologia Gran Selezione cresce la percentuale minima di Sangiovese fino ad arrivare al 90% e scompaiono, in caso di blend con altri vitigni, quelli internazionali. Saranno quindi ammessi solo gli autoctoni a bacca rossa fino a un massimo del 10%.
Il Territorio di Greve
La caratteristica principale del territorio di Greve è data dal fiume che l’attraversa e che ha dato proprio il suo nome al paese. I vigneti sono distribuiti su tutti e due i versanti del fiume che presentano strutture del terreno diverse con diverse esposizioni. L’origine di questi terrenti è principalmente di tipo sedimentario ricche di scheletro, da una parte prevale più la parte sabbiosa e sassosa (macigno del chianti) e dall’altra più argillosa con presenza di galestro e alberese composto da rocce più compatte e lisce.
I miei migliori assaggi:
Antico Borgo di Sugame – Chianti Classico 2019
Vino prodotto con uve sangiovese 100% che crescono su vigne esposte a Sud – Ovest ad un’altitudine di 450 metri. Affinamento in legno per 12 mesi con altri 3 mesi di bottiglia.
BIOLOGICO
Note: si presenta dal colore rosso rubino con un naso che verte molto sul floreale e frutta rossa fresca, il sorso è gustoso, con un tannino piacevole. Il vino non tende alla complessità ma ad un grande grado di gradevolezza.
Conti Capponi – Villa Calcinaia – Chianti Classico 2019
Sangiovese con una piccola percentuale di canaiolo, le vinificazioni avvengono in parcelle, con un affinamento di 20 mesi in botti grandi, assemblaggio in cemento e 3 mesi in bottiglia.
BIOLOGICO
Note: grande espressione olfattiva per questo vino, balsamico e fresco con accenno ai frutti rossi, i terziari sono in evoluzione, con ricordi di inchiostro e grafite. Il sorso è ampio e profondo con spiccata sapidità finale. Tannini vivaci e eleganti.
Montecalvi – Chianti Classico 2019
Montecalvi – Chianti Classico 2019
Il blend è composto dal 95% di sangiovese e il 5% fra canaiolo e canina nera, le vigne si trovano a 250 metri di altitudine su un terreno sabbioso-argilloso. La vinificazione avviene con un 25% di grappoli interi, in tini d’acciaio da 30 hl e una parte in cassoni da 10 hl con macerazioni molto lunghe, fino ad arrivare a 90 giorni. Segue una maturazione di 18 mesi in tonneau non nuove.
BIOLOGICO
Note: rosso rubino scarico e brillante, il naso è potente e verte molto sul frutto, ciliegia rossa matura, poi arrivano le note fresche balsamiche, il sorso è profondo e sapido, è un vino senza fronzoli, diretto e veritiero. Elegante con finale sapido.
Castello di Verrazzano – Chianti Classico 2018
La varietà è al 90% sangiovese con un 5% di vitigni rossi presenti in azienda. L’affinamento avviene in botti da 33 hl di rovere francese per un minimo di 18 mesi, dopo l’imbottigliamento seguono 4 mesi in bottiglia. Una curiosità: la prima annata di questo vino è stata prodotta nel 1924.
BIOLOGICO
Note: naso ampio che verte sui fiori di violetta e rosa, poi arriva un frutto pieno di ciliegia e more, ottimi i profumi terziari ancora in evoluzione, grafite e inchiostro. Sorso pieno e stimolante con un tannino vivace e giovane, ottima sapidità finale.
Podere Campriano – Chianti Classico 2018
Sangiovese 100% allevato su terrazze con un terreno calcareo-galestroso situato a 300 metri di altitudine. Fermentazione e malolattica in acciaio e poi passaggio in botti di rovere da 10 hl per 8-9 mesi, seguono altri 8-12 mesi di affinamento in bottiglia.
AZIENDA BIOLOGICA
Note: questo vino colpisce per la sua immediatezza, anche se poi durante l’assaggio si scoprono tutte le sue peculiarità. Ampio l’olfatto che spazia dai frutti rossi maturi a terziari di grafite e spezie pungenti e aromatiche come il pepe di Sichuan. In bocca entra con forza e arriva in profondità lasciando un assaggio gustoso e persistente, con tannini morbidi e vibranti.
Terre di Melazzano – Chiandrè Chianti Classico 2018
L’uvaggio di questo vino è per un 90% sangiovese, 5% merlot e 5% di canaiolo. I vigneti si trovano su un terreno a medio impasto e galestro. Dopo la fermentazione il sangiovese matura per 12 mesi in botti di rovere, mentre il merlot fa 6 mesi in barrique francesi. Dopo l’imbottigliamento rimane 6 mesi in bottiglia.
BIOLOGICO
Note: colore leggermente profondo, il naso si esprime su frutti scuri, leggere note fumé e erbe di bosco. Bocca espressiva e piacevole con tannini aggraziati.
Querciabella – Chianti Classico Riserva 2017
Sangiovese in purezza, derivante da una selezione di vigneti della tenuta. I vigneti a Greve esposti a sud, sono su terreni ricchi di argilla a 350-400 metri di altitudine. La vendemmia e la vinificazione vengono effettuati in singoli lotti che hanno come riferimento i vigneti di provenienza. La maturazione avviene per 16 mesi in barrique e tonneau a grana fine ed extrafine, utilizzano legni nuovi per il 20% ogni anno.
L’AZIENDA È BIOLOGICA DAL 1988 È A CONDUZIONE BIODINAMICA DAL 2000
Note: profumi floreali di viola che si alternano alle spezie dolci, chiodo di garofano e bacche di ginepro, per arrivare ad un frutto scuro piuttosto espressivo. Il sorso e ampio e prolungato con un tannino vivace e stimolante. Chiude con una sapidità piacevole e strutturata, e un’importante sensazione di freschezza.
Triacca – Tenuta La Madonnina – Chianti Classico Riserva 2017
Sangiovese 100%, i vigneti di questa azienda sono principalmente adagiati su terreni con forte matrice argillosa e con alto contenuto di calcio a circa 300 metri di altitudine. Il vino matura in botti di rovere da 50 hl per circa 2 anni, dopo l’imbottigliamento seguono 3 mesi di affinamento in bottiglia.
Note: al naso si esprime molto sul frutto, prugna e poi leggere note floreali, sentori balsamici e liquirizia. In bocca si apre e riempie il sorso, con tannini croccanti, finisce con una persistenza media.
Fattoria la Presura – Chianti Classico Riserva 2017
Sangiovese in purezza, coltivato su vigneti che si trovano a circa 250 metri di altitudine, i suoli sono calcareo-argillosi, alberese di medio impasto. Dopo la malolattica matura per 20 mesi circa in botti di rovere di media dimensione, con un successivo affinamento di 6 mesi in bottiglia.
Note: il naso verte inizialmente su sentori terziari, poi un bel frutto scuro maturo, note balsamiche, agrumi e ritorno di tabacco. Sorso pieno e persistente, finale sapido e succoso.
Vignamaggio – Monna Lisa Chianti Classico Gran Selezione 2017
95% sangiovese e 5% di cabernet sauvignon per questa GS, che affina il sangiovese, per 24 mesi in botti di rovere da 15 hl, e il cabernet sauvignon rimane 18 mesi in barrique, seguono circa 6 mesi di bottiglia. I vigneti dell’azienda sono suddivisi in 61 parcelle, raggruppate per 9 aree, le uve da cui si ottiene questa selezione si trovano ad un’altitudine che varia fra 340 e 450 metri, e si trovano su un terreno di matrice franco argillosa con notevole presenza di galestro.
FATTORIA BIOLOGICA
Note: naso molto espressivo sul frutto maturo di ciliegia rossa, note terziarie di tabacco e liquirizia, note fresche di eucalipto. Sorso composto, elegante e gustoso.
Castello di Vicchiomaggio La Prima Chianti Classico Gran Selezione 2016
90% sangiovese e 10% di merlot, la vinificazione avviene in piccole vasche di acciaio poi matura per 26 mesi in barrique di primo e secondo passaggio. Affinamento ulteriore di 8 mesi in bottiglia. “La Prima” è il vigneto, da cui provengono le uve di questo vino, che si trova a 250 metri di altitudine e le piante sono adagiate su terreni di matrice argillosa ricca di galestro.
Note: i profumi vertono su sentori fruttati di frutti scuri maturi come more e mirtilli, grafite e sentori balsamici, molto intensi. In bocca è succoso e di grande spessore con tannini vivaci, con finale spiccatamente sapido.
Viticcio – Prunaio Chianti Classico Gran Selezione 2016
Sangiovese in purezza per questo vino, che dopo la vinificazione in acciaio matura per 18 mesi in barrique, seguono altri 12 mesi in botti più grandi di rovere di Slavonia, più 6 mesi di affinamento in bottiglia. Le vigne da cui provengono queste uve, sono a conduzione biodinamica findal loro impianto e la composizione dei terreni è principalmente di alberese con presenza di galestro.
L’AZIENDA È IN CONVERSIONE BIOLOGICA
Note: sentori di grafite e spezie, poi vira sul frutto pieno di prugna, balsamico. Colpisce per l’immediatezza del sorso, che risulta succoso con tannini morbidi e vellutati.
Pieve di San Cresci – David Chianti Classico Gran Selezione 2015
80% sangiovese e 20% di cabernet franc che provengono da vigne che si trovano fra 250 e 400 metri di altitudine. L’affinamento è misto fra botti di rovere e barrique per almeno 30 mesi, più 1 anno di bottiglia.
Note: colore molto profondo, frutta e sensazioni di spezie dolci, terroso e balsamico. Il sorso è pieno e vigoroso con notevole profondità. Tannini morbidi e eleganti.
Credo che promuovere un territorio insieme possa portare solo benefici e l’impatto mediatico e di comunicazione generale può sicuramente arrivare al consumatore finale con più forza e andare più lontano. Faccio pertanto i miei auguri a tutti i produttori di questa nuova Associazione dei Viticoltori di Greve in Chianti per questa loro consapevolezza dichiarata nei loro intenti associativi, di far conoscere maggiormente questa area del Chianti Classico, con un progetto comune.
Ringrazio per l’invito la Presidente Victoria Matta e tutti i produttori presenti.
Info dal comunicato stampa ufficiale dell’Associazione dei Viticoltori di Greve in Chianti