Guida Slow Wine 2016
Slow Wine 2016 un grande evento…si penso che possiamo proprio affermare questo!
La presentazione della Guida Slow Wine 2016 si è svolta ormai da qualche giorno, ma non potevo non scrivere almeno un pensiero su quello che è accaduto in quella giornata.
Eravamo a Montecatini Terme, prima al Teatro Verdi per la Presentazione e poi alle Terme del Tettuccio per questa immensa degustazione dei vini presenti in Guida, 1018 vini e 603 cantine, un’apoteosi!!!
E’ stato emozionante, certo per me non era la prima volta che partecipavo alla presentazione della Guida, ma sicuramente questa volta ero coinvolta in modo diverso, visto che ho curato una piccola parte della Sardegna. Sono molto orgogliosa di aver fatto parte di questa Guida dove i valori che la differenziano dalle altre sono molto radicati, almeno per quanto mi riguarda.
La presentazione al Teatro Verdi aveva come tema di discussione un argomento affrontato spesso da Slow Wine negli ultimi tempi e che tocca molto da vicino noi che ci occupiamo di vino e principalmente di comunicazione.
Vino e media: oltre i soliti noti. Un racconto lungo tutta la penisola tra produttori, cantine e territori.
Ospiti del convegno, moderato da Fabio Giavedoni, co- curatore Slow Wine, sono stati: Gaetano Pascale, presidente Slow Food Italia, Gad Lerner, giornalista e scrittore, Luciano Pignataro, giornalista e wineblogger, Paolo Pellegrini, giornalista e critico enogastronomico, Giancarlo Gariglio, co-curatore della Guida Slow Wine, Carlo Petrini, presidente Slow Food.
Ci sono stati dei passaggi molto interessanti dove non è mancato il dibattito e lo scambio vivace fra i relatori, stimolati anche da Giavedoni in modo diretto, con domande mirate e volutamente sagaci. Ci sono però due momenti che per me sono stati molto significativi, il primo è quando Gariglio ha parlato del Manifesto stilato e condiviso nove anni fa dai Vignaioli d’Europa che si erano incontrati proprio a Montecatini. Quel documento fu scritto con il cuore e la testa da parte dei vignaioli presenti e rappresenta l’essenza di questo lavoro, Gariglio ci dice che Slow Food è molto orgogliosa di quelle parole ma ancor più devono esserlo i Vignaioli.
Proprio per i temi trattati nella guida, che parlano dei vignaioli, del proprio lavoro, delle proprie vigne e del territorio, anche per noi degustatori o giornalisti che ci rechiamo nelle aziende abbiamo molta affinità con i concetti espressi nel Manifesto, poichè racchiude i punti focali del nostro lavoro.
Altro momento di cui non posso non citare almeno qualche passaggio è l’intervento di Carlin Petrini, che come sempre infuoca gli animi, dice cose che tutti sappiamo, ma forse ce le siamo un pò dimenticate, e lui con la sua immensa energia e franchezza ci ricorda. Il modo diretto con cui si esprime fa quasi male, ma sortisce l’effetto voluto, perchè le parole che dice sono vere, dobbiamo farle nostre, ma più che altro dobbiamo agire, perchè la parola senza l’azione non conta niente!
Petrini continua dicendoci: “non dobbiamo partire dal prezzo, da quanto costa il prodotto del nostro lavoro, ma capire che l’ECONOMIA è il MEZZO e il FINE è la NOSTRA VITA, i nostri affetti”.
“Le trasformazioni sono lente specialmente in agricoltura , ma è inevitabile, e dobbiamo iniziare a rispettare la nostra terra, abbiamo il compito straordinario di mantenere questo rapporto, non deve essere spremuta, ma rispettata, e se gli diamo i giusti tempi biologici per produrre, lei ci ripagherà. Nel fare tutto questo bisogna anche agire con grande responsabilità sociale.”
Carlin Petrini, ci riassume in quattro passaggi il suo pensiero:
- Fare un buon vino per i propri clienti, perchè non è solo il dare e l’avere, ma la dignità di aver prodotto qualcosa di buono.
- Trattare bene i propri collaboratori, opporsi a situazioni di sfruttamento più o meno palesi della manodopera, sapere che tipo di trattamento viene loro dato, combattere contro il “Caporalato” vigente in modo sistematico nelle aree agricole poichè questo è un sistema di sfruttamento dei lavoratori.
- Rimanere saldi rispetto alla produzione agricola, il valore aggiunto non va sacrificato ma difeso. Lavorare per rafforzare l’economia locale, perchè così si può essere apprezzati maggiormente anche all’estero.
- Per ultimo, una riflessione…abbiamo tutti il dovere di trasmettere tutto questo alle generazioni future, “i vecchi” devono trasmettere le loro conoscenze, dando la responsabilità ai giovani, e con questa anche il diritto di sbagliare, ma rimanergli amorevolmente accanto. I giovani di oggi però devono essere colti ed educati, amare il proprio territorio e conoscerlo, dovranno essere gli intellettuali della terra, e per comunicare in modo onesto dovranno semplicemente dire chi sono!
Per chi come me è nel mondo del vino da tantissimo tempo, e si appresta a fare la comunicazione di questo splendido prodotto credo che la strada giusta sia proprio l’onestà, la promozione può essere fatta in tanti modi ma mostrare quello che siamo senza strutture pre confezionate a tavolino sia il messaggio più importante da trasmettere.
La giornata è proseguita con gli assaggi, che sono stati molti, avevamo la possibilità di fare un giro per l’Italia senza spostarsi dalle Terme, direi che è stato incredibile.
Ma la cosa che mi ha davvero emozionato è stato vedere i Vignaioli della Sardegna presenti alla degustazione. Queste persone incontrate per la prima volta nelle loro cantine e nelle loro vigne, con cui abbiamo degustato e parlato dei problemi che la regione affronta quotidianamente, mi ha davvero riempito il cuore. Spero davvero che i vini della Sardegna possono essere conosciuti maggiormente e che alcune delle sue denominazioni più a rischio, possano davvero trovare una collocazione commerciale più importante rispetto ad oggi, questo perchè perdere una tale ricchezza di sfaccettature enologiche sarebbe davvero una sconfitta per l’intero settore.
Ringrazio il Coordinatore della Sardegna, Maurizio Valeriani per la stupenda occasione che mi ha dato coinvolgendomi per questa edizione della Guida Slow Wine 2016
Ringrazio inoltre Andrea Moretti, per le magnifiche fotografie concesse per quest’articolo.
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